Parafrase del Rosario
3. Monza, l'ultima delle province
Don Chisciotte
 |
| vedi: voceditalia.it |
Rosario Mancino è uno dei tanti candidati del Partito della Libertà, ma ha una particolarità: il Rosario si può dire con diverse parole.
Ad esempio che si è laureato con lode in Scienze Politiche presso l'università Cattolica di Milano, che è direttore amministrativo in una S.r.l. in Brianza, che è consigliere comunale ad Agrate e Presidente Provinciale dei Giovani del Popolo della Libertà. Ma il Rosario si può anche dire con altre parole, ad esempio che è devoto, che è un fascista o, senza offesa, che è anche un po' opportunista.
Difatti il Rosario nel suo esercizio di devozione ai Repubblichini, non manca di partecipare alle cerimonie in loro onore, organizzate dalla Brianza nera, senza pudore, come gli capitò di fare il 25 aprile del 2008, presso il cimitero urbano, della nuova provincia per cui è candidato.
Oppure come riporta il giornale on-line La Voce, non manca di contornarsi di giovani promettenti, portatori di “nuove” e “fresche” idee, espresse con grande gioia a mani tese.
Forse e per questo suo spirito aperto alle novità, che il nostro Rosario è anche responsabile dell'ennesima associazione – il Comitato 10 febbraio – proliferata in loco a imperituro affossamento, del dramma istriano, dalmata e giuliano. Chi meglio di lui tra un saluto fascista e una celebrazione Repubblichina, può meglio rappresentare in Provincia, quella parte di italiani che della Libertà han fatto razzia, solo poco più di ottant'anni fa?
Ma non preoccupatevi, lui il saluto romano non lo fa più, perché lui, come il Dario, ha capito che non paga e per mantenere la poltrona è meglio lasciare sfogare i soli ragazzi, fino a quando non saranno grandi e anche loro indosseranno il doppio petto, assumendo così un atteggiamento, un po' più, politicamente corretto e soprattutto meno sospetto.
I miei ossequi.
Don Chisciotte
EVENTUALI COMMENTI
lettere@arengario.net
Commenti anonimi non saranno pubblicati
28 maggio 2009